Quinta puntata degli Appunti di Botanica di Luciano Niero.
Comunicazione avvenuta nel Luned'Arte del 27 aprile 2017

 

 

 

 

 

 

Talea

 

Propaggine

 

Margotta

 


 

di Luciano Niero

 

Appunti di Botanica:
5. La riproduzione delle piante

 

I metodi per la moltiplicazione di una pianta possono essere artificiali: per talea, propaggine, margotta, innesto, ibridazione, e naturali: per seme, bulbi, tuberi, rizomi e polloni.

 

Moltiplicazioni artificiali

1) Talea
La talea è una porzione di pianta, una gemma o un rametto, che messa in acqua o in terra è in grado di mettere radici e svilupparsi.
La talea può essere fogliare o di gemma se viene prelevata dalla parte vegetativa della pianta, si chiama talea radicale invece se viene prelevata dalle radici.
La scelta della parte da recidere per effettuare la talea dipende da diversi fattori tra cui il periodo in cui si agisce, il tipo di pianta e la sua età, più la pianta madre è giovane e più facilmente si possono produrre talee.
Poiché le talee non possiedono radici, corrono il rischio di seccarsi, pertanto è consigliabile posizionarle in luoghi ombreggiati, assicurandosi che il terreno sia sempre umido, senza eccedere con l’acqua, eventualmente aggiungere sabbia o pomice o argilla espansa, ciò servirà a rendere il terreno più drenante, oppure sostanze organiche come la torba e l’humus per aumentarne la fertilità.
Una talea davvero semplice da realizzare è quella dell’oleandro, basta cogliere uno stelo senza fiori, liberare la base dalle foglie, tagliare a metà le foglie rimanenti e collocarlo in un vasetto di vetro con dell'acqua fresca e pulita; nel giro di un paio di settimane inizieranno a crescere le radici e si potrà trapiantare la nuova pianticella in un vaso di terra.

2) Propaggine
La moltiplicazione per propaggine è una tecnica di coltivazione arbustiva facile ed economica.
Essa è adatta a replicare tutte quelle piante, dall'andamento a cespuglio o tappezzante, caratterizzate dalla presenza di una serie di getti legnosi ed elastici che si dipartono dal fusto principale; può essere applicata alle piante che hanno rami flessibili in modo da poterli parzialmente interrare, come Vinca pervinca, Passiflora, Gelsomino, Bignonia, Clematide, Ligustrum o Oleandro.

3) Margotta
Consiste nel far radicare un ramo ancora collegato alla pianta madre. Si ottiene avvolgendo con una tela, contenente della terra, un ramo e legando il sacco alle 2 estremità.
La parte di ramo a contatto con la terra emette radici provvisorie, quando le radici sono ben sviluppate il ramo viene tagliato al di sotto del legaccio inferiore, terra e telo vengono rimossi e il ramo viene trapiantato.

4) Innesto
L'innesto consiste nell'inserire un rametto tagliato da una pianta di varietà pregiata, in un'altra pianta robusta rinselvatichita e nata da seme, in modo da formare un unico nuovo organismo; in questo modo si otterrà una nuova pianta, che avrà le qualità desiderate di entrambe.
Perché un innesto possa riuscire è necessario che si tratti di piante della stessa specie o della stessa famiglia, è inoltre necessario che vengano messe a contatto le parti interne del fusto di entrambe le piante chiamato cambio, il quale costituisce la zona generatrice, quella che produce nuove cellule viventi, la parte capace di compiere la saldatura tra le due piante.Innesto

 

 

5) Ibridazione
In botanica si utilizzano i processi di ibridazione al fine di modificare alcuni caratteri, farne emergere di nuovi, costituire così nuove varietà: i fiori femminili vengono impollinati esclusivamente col polline della varietà selezionata e nella nuova pianta emergeranno i caratteri dominanti.
I semi ibridi, così ottenuti incrociando artificialmente piante di varietà diverse, danno nuove piante, tali semi, se riseminati, danno una produzione imprevedibile ed eterogenea, non affidabile, di conseguenza i contadini ogni anno devono acquistare i semi dalle società produttrici multinazionali.
Un caso particolare di ibridazione è quello della banana: la selvatica ha tanti piccoli semi che si riproducono normalmente, la banana che mangiamo invece è un ibrido ed è senza semi, si riproduce per talea, reimpiantando un ramo dal quale nasce una nuova pianta.

Moltiplicazioni naturali

6) Rizoma (da rizo- radice).
Il rizoma è un fusto sotterraneo che assomiglia ad una radice, ma presenta gemme e radici avventizie (è il fusto tipico della gramigna).
7) Polloni
Sono i giovani germogli che si sviluppano dai rizomi.
8) Tuberi e bulbi
La patata è il più comune esempio di tubero, esso si trova allo stesso livello delle radici.
Il tubero, come gli altri fusti, presenta numerose gemme, ha funzione di riserva.
Il bulbo-tubero è tipico del tulipano e del gladiolo.